Da alcuni anni, molte persone, pur con motivazioni diverse, bussano alle porte di conventi, abbazie, monasteri, per un breve periodo di sosta, in cerca di riposo, per un riordino psicologico e morale della propria vita, per un'esperienza di forte spiritualità ecc.
Il contatto con l'arte, la storia, la preghiera, la natura incontaminata, ove le ore e le giornate scorrono lente, ritmate dalla campana e cullate dalle note dei canti liturgici favorisce la "quiete dell'anima".
Il silenzio permette di ascoltare il vento, sentire il profumo dei prati, rientrare in sé stessi rivivendo progetti e ricordi lontani. riappropriandosi della forte energia dei sogni.
Ecco: le ferie dovrebbero ispirarsi all'antico concetto di otium che avevano i romani, quello amatissimo da Cicerone e Cassiodoro: un silenzio operativo e creativo, che equivale alla serenità monastica.
Un breve periodo di sosta in ambiente monastico per riposare il corpo e ritemprare lo spirito può essere un'esperienza interessante e utile di ferie alternative per singoli o in gruppo.
Buona estate a tutti e anche ... a me!
( dalla rivista "Jesus", giugno 2013)
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